IBM sta studiando possibili fusioni fra intelligenza artificiale e tecnologia blockchain per creare dei prototipi che uniscano le potenzialità di entrambe le innovazioni, arrivando ad applicazioni utili soprattutto nel campo dell’Internet of Things. La tecnologia blockchain permette infatti la gestione facilitata di “avvenimenti” e la registrazione di dati ad essi relativi, mentre l’intelligenza artificiale consente di analizzare rapidamente enormi quantità di dati: le due assieme potrebbero dare vita, per esempio, a software che permettano, in caso di guasto, di ripercorrere l’intera vita del dispositivo su cui sono installati, per risalire esattamente al momento e alla situazione in cui è avvenuto l’incidente.
Tim Hahn, chief architect per la sicurezza dell’IoT presso IBM, ha paragonato tale innovazione a ciò che siamo abituati a vedere ora nei prodotti di intrattenimento di fantascienza. Il marzo scorso IBM ha annunciato di aver stanziato 3 miliardi di dollari su quattro anni per la realizzazione di un’unità dedicata allo sviluppo dell’IoT: con l’ambizione di connettere ad Internet un corposo numero di dispositivi, sorgono inevitabilmente soprattutto dubbi riguardo la sicurezza, di cui si occuperà appunto il gruppo coordinato da Hahn. Unendo IoT a Watson, piattaforma cognitiva di IBM per l’analisi di dati, e successivamente implementando soluzioni basate sulla tecnologia blockchain, Hahn spera di aumentare drammaticamente la sicurezza dei dispositivi IoT, riducendo al minimo la necessità di azione umana per il loro funzionamento e il rischio di compromissione.
[…] Come emerso negli scorsi mesi, IBM è al lavoro per unire tecnologia blockchain ed intelligenza artificiale, con l’obiettivo di creare soluzioni utili soprattutto nel campo dell’Internet of Things. Con la recente apertura di un nuovo incubatore, tale proposito è sempre più concreto. […]